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L’importanza della fisioterapia

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Oggi, rispetto al passato, abbiamo bisogno tutti di esercizi di fisioterapia. Assumiamo posture sbagliate, stiamo troppo tempo seduti davanti al computer, in ufficio o a casa e sempre più spesso avvertiamo dolori alla schiena e difficoltà motorie. La fisioterapia, se ben eseguita, riesce a prevenire e a curare patologie dovute proprio alla cattiva postura e alla mancanza di movimento, causata da una vita troppo sedentaria. Anche praticando sport o andando in palestra, può capitare di farsi male i tendini e i muscoli. A volte serve solo un buon massaggio, eseguito da mani esperte e competenti. Alcune sedute di fisioterapia professionale riescono infatti a risanare i muscoli e la corporatura.

Il paziente cronico

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Il paziente cronico soffre di una patologia degenerativa e progressiva che necessita di una fisiokinesiterapia costante nel tempo, con l’obiettivo di mantenere lo status ed evitare peggioramenti. È evidente quanto, oltre alla componente fisica, sia significativa quella psicologica, legata alla costanza del paziente, alla sua volontà e alla sua determinazione. Per questo motivo, è necessario mettere in campo strategie che prevengano sentimenti di rinuncia o sconfitta mentale. Per esempio, può essere utile offrire al paziente periodi determinati (anche di un mese o due) di totale inattività. L’alternanza può così diventare uno stimolo per impegnarsi a fondo e rendere al meglio durante il periodo di attività.

Paziente Acuto

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Definiamo paziente acuto chi si trova all’improvviso in una condizione di disagio, con dolori e integrità compromessa. Per questo motivo, molto spesso è una persona agitata, nervosa, arrabbiata. Pretende un intervento immediato, unico e risolutivo. E un intervento immediato è possibile: spesso la condizione di emergenza è data da un blocco motorio, da una contrattura da sforzo fisico inusuale. Se si interviene subito, si ha la possibilità di evitare posture e contratture di compenso che si creano dopo due o tre giorni dal trauma, cosa che succede per salvaguardare il trauma originale.

L’intervento del terapista prevede quindi una diagnosi differenziale accurata e un lavoro sia sul trauma originario sia sul compenso, se questo si è già fermato. Spesso vengono affidati al paziente esercizi che sono in grado di ostacolare tali situazioni.